Stimoli elettrici: gli stimoli elettrici devono avere una certa intensità tale da attivare nel nervo esaminato quante più fibre nervose possibili per ottenere risposte omogenee e ripetibili. La potenza di tali stimoli elettrici è dell'ordine di 50-100 milliAmpere: trattandosi pertanto di una corrente di basso amperaggio non sarà pericolosa per l’uomo, si sopporterà facilmente e non determinerà alcun danno o lesione a tessuti o a nervi.
Elettrodi di stimolazione: sono generalmente costituiti da uno spinotto a forma di forchetta con due terminazioni metalliche rotonde e smusse (talora rappresentate da feltrini imbevuti di soluzione salina), che vengono applicate in corrispondenza di punti prestabiliti lungo il decorso del nervo da esaminare, generalmente nei punti in cui il nervo è più superficiale e si può facilmente reperire, talvolta al di sopra e al di sotto di alcuni punti critici ove spesso può avvenire la sua compressione.
Elettrodi di registrazione: sono costituiti da due piccoli dischi metallici (o feltrini imbevuti di soluzione salina o, ancora più recentemente, linguette adesive metalliche) che vengono applicati sulla superficie cutanea nelle zone in corrispondenza di punti specifici per le fibre motorie e quelle sensitive.
Elettrodi ad anello: sono rappresentati da due anelli metallici, uno rosso che rappresenta l'anodo (polo positivo), l'atro nero che rappresenta il catodo (polo negativo), costituiti ciascuno da una molla spirale di acciaio, all'interno della quale passa un filamento metallico conduttore. Vengono generalmente impiegati per stimolare o registrare dalle dita delle mani o dei piedi. Per renderlo fisso e aderente alla superficie corporea, l'anello viene stretto attorno al dito attraverso un piccolo "o" ring di gomma, presente su ciascun elettrodo ad anello.
Aghielettrodo: sono generalmente monouso, sterili, dotati di una punta microfine molto affilata, che non fa male quando penetra nel muscolo, ed essendo utilizzati una volta sola, non si spuntano e non presentano il problema della sterilizzazzione. Sono di piccola sezione, simile a quella degli aghi utilizzati per l’agopuntura, e quindi indolori. Contengono al loro interno uno o più microfilamenti isolati, che svolgono il compito di registrare l'attività delle varie fibre muscolari durante la registrazione elettromiografica. Attraverso questi aghi non viene iniettato nulla e rappresentano solo un sistema di registrazione del muscolo dall’interno, in grado di esaminare le diverse UM, la loro morfologia, ed il tipo di reclutamento spaziale e/o temporale.