Elettromiografia

L'EMG consiste nello studio dell'attività elettrica muscolare registrata con elettrodi ad ago infissi nei muscoli da esaminare.

Non vengono utilizzati stimoli elettrici, e l’elettrodo ad ago viene utilizzato come “elettrodo registrante” disposto internamente al muscolo, vicino alle varie fibre muscolari appartenenti alle diverse Unità Motorie da esaminare.

L'Elettromiografia (EMG) consente lo studio funzionale dell'Unità Motoria intesa come unità elementare del movimento, costituita dall’insieme di un alfa motoneurone, del suo assone motore e delle fibre muscolari da esso innervate.

La maggior parte dei 434 muscoli del corpo umano risulta relativamente accessibile all'esplorazione elettromiografia.

Il paziente viene disposto disteso su di un lettino, in posizione seduta o sdraiata, e vengono quindi esaminati, uno per volta, i vari muscoli selezionati all’inizio dell’esame, sulla base dei problemi del paziente.

E’ chiaro che di fronte ad un dolore al collo ed al braccio destro (“Cervicobrachialgia destra”) l’esame sarà confinato ai muscoli degli arti superiori.

Lo studio elettromiografico del muscolo consta essenzialmente di due parti:

a. Studio dell’attività elettrica a riposo

b. Studio dell'attività muscolare volontaria, durante le varie fasi della contrazione muscolare:

1. Contrazione muscolare volontaria e progressivamente crescente, per esaminare il pattern del reclutamento delle varie unità motorie durante la contrazione e al massimo sforzo.

2. Contrazione muscolare sostenuta di media intensità, per focalizzare le varie Unità Motorie. L’operatore cercherà di isolare i vari PUM, muovendo leggermente l’ago, una volta a fuoco ne studierà le caratteristiche morfologiche di durata, ampiezza, numero di fasi e complessità.

Lo studio dell’attività a riposo si esegue inserendo l’ago in un muscolo mantenuto dal paziente il più possibile rilassato, valutando la presenza di attività a riposo ed il tipo di tale attività.

Nel normale, a riposo, non si dovrebbe trovare alcuna attività elettrica, anche se talora possiamo osservare sporadici PUM da incompleto rilasciamento o piccoli potenziali aritmici nelle vicinanze di una placca terminale. Quando si escludano queste condizioni, e sia presente un'attività aritmica e persistente, è da considerare patologica e rappresentativa della sofferenza di una parte dell’Unità Motoria. Tra i diversi tipi di attività a riposo, riconosciamo le Fibrillazioni, le Fascicolazioni e i Potenziali Positivi o Jasper.

Dopo lo studio dell’attività a riposo si passa alla seconda fase dell’esame, con lo studio del reclutamento muscolare durante uno sforzo muscolare isometrico, di intensità crescente fino al raggiungimento della massima capacità contrattile.

Nel corso di una contrazione muscolare, le varie unità motorie vengono reclutate secondo processi di sommazione temporale e sommazione spaziale:

- La sommazione temporale avviene attraverso un progressivo aumento di frequenza di scarica della stessa unità motoria, parallela all’aumento dello sforzo muscolare.

- La sommazione spaziale attraverso il reclutamento di altre unità motorie, che scaricano in maniera asincrona l’una dall’altra. Tale asincronia renderà più vantaggiosa ed uniforme la contrazione muscolare.

La forza muscolare è proporzionale al numero di UM reclutate ed alla loro frequenza di scarica.

In caso di perdita di unità motorie per danni assonali, vi sarà un tentativo di compensazione attraverso la sommazione temporale delle UM rimaste integre.

Sulla base delle diverse modalità di reclutamento è possibile distinguere le patologie primitivamente muscolari da quelle primitivamente neuronali od assonali.

Con lo studio del reclutamento muscolare in EMG è inoltre possibile scoprire se il paziente non collabora o simula patologie che si presentino con deficit di forza, in questo caso il reclutamento sarà caratteristico, in quanto i diversi PUM varieranno molto in ampiezza l'uno dall'altro e avranno una bassa frequenza di scarica.

Successivamente si passa all'analisi morfologica delle Unità Motorie, attraverso quel processo di focalizzazione dell'UM, muovendo lentamente l'ago nel corso di una contrazione sostenuta, si cerca di ottenere la massima ampiezza e la morfologia più costante nel tempo.

Attraverso i processi di averager la traccia del PUM, ripetuta nel tempo, viene memorizzata e confrontata, selezionando quella più costante, ed eliminando gli artefatti.

I parametri di ampiezza, durata, numero di fasi e morfologia, dei potenziali così ottenuti, verranno confrontati con quelli di riferimento per quel dato muscolo (ottenuti in un campione omogeneo di soggetti sani).

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